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6 febbraio 2014

I miei scones


Gli scones si mangiano a colazione, come antipasto, o alle cinque con il tè.
Vanno tagliati a metà ed imbottiti con crème fraîche, marmellata, salmone, prosciutto, formaggio… oppure semplici, appena cotti, quando riuscite a masticarli senza scottarvi.








Ingredienti per una ventina di scones salati:

500 gr di farina 00
1 bustina di lievito chimico per cibi salati
100 gr di burro
250 ml di latte
sale
parmigiano
prezzemolo
senape
semi di girasole
1 uovo per spennellare
  
Setacciare la farina con il lievito, aggiungere il burro freddo a pezzetti ed impastarlo alla farina, con le mani, pizzicandolo (come per fare la pasta brisée). Altrimenti mettere tutto nel frullatore e via, si deve ottenere un composto un po’ sabbioso.
Aggiungere sale, parmigiano, senape (io ho messo quella normale del barattolo, ma spero sempre di riuscire a trovare quella in polvere, prima o poi), prezzemolo, latte, i semi di girasole e mescolare.
Il latte io l’ho aggiunto un po’ ad occhio un po’ per volta, perché d’accordo che l’impasto risulta sempre un po’ appiccicoso, ma se si mette troppo latte si rischia di rimanere invischiati! (provato!!!)
Quando è tutto mescolato bene versare l’impasto su un piano infarinato, spolverare con la farina e stendere col matterello fino a raggiungere un’altezza di circa 1 cm / 1 cm e mezzo.
Tagliare con un coppapasta di 4-5 cm e trasferire le formine ottenute sulla pirofila coperta da carta forno.
Tagliato tutto l’impasto spennellare la superficie con l’uovo sbattuto, aggiungere qualche seme di girasole ed infornare a 200° per 15-20 minuti fino a doratura.

Per la versione dolce, ovviamente, sostituire il sale con lo zucchero ed eliminare tutti gli ingredienti “salati” come parmigiano, prezzemolo, senape, ecc.

24 gennaio 2014

pane, amore e raffreddore

Ecco,
ieri e oggi sono ancora a casa malata.
Ultimamente mi succede spesso, soffro di raffreddori fortissimi e debilitanti, che mi azzerano le forze e le voglie.
Però, ieri, un momento di lucidità l'ho avuto, un momento di voglia di fare, e l'ho fatto:





Pane con farina di segale, con semini di girasole, tanto amore e lievitazione.
La ricetta?
uhm...

500 gr. di preparato per pane nero ai 7 cereali Molino Spadoni
1   bustina di lievito secco (oppure un cubetto di quello fresco)
280 ml di acqua tiepida
due cucchiai di olio di oliva

fate sciogliere il lievito nell'acqua tiepida, unirlo alla farina e all'olio dentro una ciotola ed impastare.
quando è tutto amalgamato lavorare per una decina di minuti sulla spianatoia.
rimettere nella ciotola, coprire con la pellicola e mettere nel forno spento con la luce accesa a lievitare.
passate 3 ore di lievitazione rimettere sulla spianatoia, sgonfiare l'impasto lavorandolo ancora un po', tagliarlo in pezzi più piccoli, se volete, due taglietti incrociati sulla sommità e via, in forno caldo a 200 gradi per 25 minuti.

Ovviamente oggi è quasi finito, ma ho altro da fare... 
sto ristrutturando e riprendendo confidenza con questo blog, che mi impegna più che fare il pane.

Bon Appétit!


21 gennaio 2014




Eccomi, ci riprovo...
Un po' di riposo, un bel sorriso convinto, tanto ooooooooooohmmmmm e riprenderò confidenza con questo aggeggio infernale chiamato blog!!!

13 febbraio 2011

!ndia


Nelle mie corde c'è l'India.
Lo scorso anno, dal 22 agosto all'11 settembre, io, Elena, Barbara e Renato abbiamo fatto un viaggio entusiasmante nel subcontinente indiano dal Tamil Nadu al Kerala.
I luoghi, gli scenari, il cibo, le abitudini e le tradizioni. Ma soprattutto la gente... 
Ogni cosa è un pezzetto di puzzle sensoriale perfetto: i suoni, i colori, gli odori, i sapori e la storia travagliata di un Paese che si riesce a percepire sfiorando le icone e le statue dentro i templi.
Le persone incontrate, incrociate, conosciute durante questo viaggio sono la molla che ti spinge a voler ritornare al più presto. Le persone sono l'anima di questo Paese, sono l'essenza al curry che ti droga e ti crea dipendenza.
Sono persone che non ti conoscono, non sanno chi tu sia, non hanno la percezione della tua realtà altrove, nemmeno parlano la tua lingua ma hanno sempre un sorriso, un gesto ed una parola gentile da condividere.
Amo questo posto da quando, a casa mia in Italia, lontana migliaia di kilometri,  ho cominciato a leggere saggi e romanzi dall'ambientazione indiana. Lì dentro quei rettangoli di carta stampata ho iniziato ad amare le loro tradizioni, i loro Dei, le pratiche religiose e le liti famigliari. E poi gli usi, i costumi e quello che mettono in tavola.
Arrivare là, la scorsa estate, è stato come leggere un altro libro dal sapore speziato dove la protagonista ero io.
Metto qui qualche foto che attraverso gli occhi e le espressioni dei volti rendano l'idea.

























14 febbraio 2010









Grazie a tutte, i vostri commenti sono molto incoraggianti.
Con questo ho capito che i miei lavori non piacciono solo alle mie vecchie zie!!!
Prometto che appena possibile vi farò vedere materiale nuovo.

@Michela... per adesso non so se sono in grado di aiutarti: io ho fatto solo "nuovo post" e "pubblica post". Il risultato è venuto da sè. Magari qualche altra visitatrice può raccogliere il tuo appello informatico e darti una mano!



11 febbraio 2010

prima volta sul blog




Ecco, mi butto.
Ma come si fa??? (Aiuto!)
Non ho mai tenuto un blog ma ora ci provo, mostrandovi i miei manufatti dei quali vado orgogliosissima.
Naturalmente sono ospiti graditi i vostri consigli e i suggerimenti di ogni tipo!!!

ciao,
sylver